Milano e la Lombardia, con tutte le contraddizioni e difficoltà che hanno segnato la risposta all’emergenza covid-19, si sono dimostrate anche un terreno particolarmente fertile per la nascita e lo sviluppo di un associazionismo proveniente dal basso, popolare, volontario e cittadino, che si è mosso per aiutare gli abitanti dei suoi territori. Il 13 marzo 2021, mentre ricordavamo l’inizio della pandemia si è celebrato l’inizio delle esperienze delle Brigate Solidali. Fin dalle prime emergenze del marzo 2020 movimenti sociali giovanili, organizzazioni e spazi occupati, si sono organizzati per servire come potevano il territorio in cui si trovavano, riuscendo ad intercettare rapidamente le necessità che si facevano sempre più impellenti.  Come l’Associazione Mutuo Soccorso Milano nata ufficialmente nel giugno 2020, ma che ha le sue origini nell’esperienza della Brigata solidale Lena-Modotti, operativa da marzo 2020 nei municipi 2 e 3 di Milano.

Un anno di solidarietà

Compie così un anno la Brigata che dedica il nome alle partigiane Lena D’Ambrosio e Tina Modotti, esempi di chi ha dedicato la vita alla costruzione di un mondo migliore, più giusto e più libero. Ai primi segnali di emergenza, la Brigata si è organizzata autonomamente per intervenire come poteva nelle situazioni di difficoltà che sono state fatte emergere dalla pandemia. “Abbiamo deciso di intervenire sulle condizioni di difficoltà che la pandemia ha solo acuito e aumentato, ma che erano già presenti da prima – spiega Stella Brambilla, per l’Associazione, la responsabile progetti –  Siamo riusciti a coinvolgere più di 300 volontari e volontarie che  mese dopo mese hanno raccolto e distribuito pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà, consegnato pasti caldi ai senza tetto, rigenerato computer che sono stati poi donati alle tantissime famiglie in difficoltà con la didattica a distanza”.

Per fare tutto ciò la Brigata si è mossa in collaborazione con numerose realtà e associazioni già presenti, come la Croce Rossa Milano, Emergency, NaturaSì e Milano Aiuta solo per citarne alcune.

A giugno la Brigata ha deciso di strutturarsi e trasformarsi in Associazione, aprendosi così opportunità diverse per portare avanti il proprio progetto solidale. “I primi vantaggi – spiega – sono sicuramente stati la possibilità di partecipare a bandi e ottenere fondi di finanziamento, dal momento che le iniziative si sono sostenute grazie alle campagne di crowdfunding portate avanti nei mesi passati”. Da quando si sono strutturati in associazione è stato infatti possibile entrare a far parte della rete delle altre diverse realtà solidali che animano il milanese, come la rete Qubì promossa dalla Fondazione Cariplo, con la quale si è sviluppato un rapporto di collaborazione. “Inoltre siamo ora in grado di costruire un dialogo diretto col Comune – aggiunge Stella –  aprendo tavoli di discussione sulle reali problematiche e necessità  che, lavorando a stretto contatto con il territorio, riusciamo a rappresentare”.

La forza della solidarietà: volontari, mutualismo e cittadinanza

Tre le risorse che rendono l’Associazione forte ed efficace. La prima sono i suoi numerosissimi volontari e volontarie, dai giovanissimi di 15 anni ai più anziani, tutti diversi ma legati dal loro desiderio di rendersi utili al prossimo. La seconda è il mutualismo, inserito nel nome dell’associazione con orgoglio: non si tratta di mero assistenzialismo, ma è una solidarietà più profonda e concreta. Non è affatto raro che tra i volontari dei numerosi progetti siano presenti gli stessi beneficiari che decidono di restituire alla comunità l’aiuto ricevuto. Infine, la terza inestimabile risorsa, che rende tutto possibile, è la solidarietà che i milanesi sono capaci di esprimere quotidianamente. “Senza l’aiuto di chi, anche solo distrattamente, decide di donare alle collette alimentari un pacco di pasta, un flacone di sapone fuori al supermercato, ad esempio– dice Stella –  tutto questo non sarebbe possibile”.

Sono tante le commemorazioni, i momenti di riflessione e i pensieri che rivolgiamo ai giorni di un anno fa, quando per la prima volta venivamo investiti dall’emergenza Covid. Emergenza che non si è limitata all’ambito sanitario, ma che ha colpito tutti noi in maniera differente, lasciando molti senza lavoro, senza un reddito, senza scuola, senza cibo. È facile soffermarsi sull’aspetto tragico della storia, così però si rischia di non notare l’altra faccia della medaglia. È da un anno, infatti, che aumentano di giorno in giorno quanti si dedicano ad aiutare gli altri, proprio come l’Associazione Mutuo Soccorso Milano ci ricorda. Un darsi da fare semplice, ma che fa la differenza. È un compleanno dal retrogusto amaro, che chi ha celebrato spera di non doverne celebrare più.

Filippo Ferraiuolo

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