Dal 2013 l’Associazione Senza Margini, già Comitato Emergenza Freddo e i suoi volontari si occupano di dare un pasto caldo e un letto ai senza tetto di Milano. Nei mesi invernali gestiscono infatti una scuola abbandonata del centro di Milano, messo a loro disposizione dal Comune di Milano, in cui chi fa domanda per avere un luogo protetto in cui dormire nei mesi più duri dell’anno per chi vive per strada trova delle facce amiche. 

Siamo stati in Corso di Porta Vigentina 15, nella Zona 1 di Milano, per conoscere i volontari che portano avanti questo progetto e gli ospiti che riescono a usufruirne. I valori che stanno alla base dell’associazione si riflettono immediatamente nello spazio in cui operano. I rumori della città spariscono mano a mano che si arriva nel cuore dello stabile che accoglie il dormitorio, per lasciare spazio all’eco delle chiacchiere che riempiono la stanza. Senza Margini, come ci spiegano i volontari, non si limita a fornire servizi di prima necessità agli indigenti, ma costruisce uno spazio condiviso, il cui più importante successo è riuscire ad eliminare la distanza fra “ospiti” e “volontari”. Lo spazio è sì messo a disposizione dall’associazione, ma perché funzioni al meglio dipende totalmente dalla collaborazione di tutti coloro che vi sostano, che sia per una sera o per un mese. Non di solo pane vive l’uomo, e in Corso di Porta Vigentina 15 si cerca restituire un po’ di vicinanza umana a chi non l’ha più, dando l’opportunità di ricostruire un legame, farsi dei compagni di viaggio o semplicemente di chiacchierare intorno a un tavolo. 

Li conosciamo in un momento di difficoltà: l’epidemia di Covid-19 ha costretto ad ristabilire la distanza che tanto a fatica si era riusciti ad abbattere negli anni scorsi. Progetti come la scuola di italiano, momenti di spensieratezza come giochi da tavolo e calcio balilla sono stati messi in pausa. La distanza a cui tutti siamo costretti in questo momento ha tutto un altro sapore per gli ospiti del dormitorio e per chi ci lavora, ma la voglia di conoscersi e avvicinarsi rimane la base di questo progetto. 

Filippo Ferraiuolo e Marco Fort

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