Nuove modalità di voto, una campagna elettorale digitale e l’incognita dell’affluenza: questi i problemi che hanno segnato le elezioni universitarie dell’Università Cattolica. Dopo il voto per l’elezione dei rappresentati degli studenti all’Università Statale di Milano di novembre 2020 e in attesa del Politecnico, che voterà tra 24 e 27 maggio, anche la Cattolica si avvicina alle elezioni per il rinnovo della rappresentanza studentesca. L’11 e 12 maggio si terranno infatti le elezioni per il rinnovo degli organi per il biennio 2021-22 all’interno dei consigli di facoltà, dei corsi di laurea, delle scuole di specializzazione e degli organi dell’ateneo di largo Gemelli, in tutte le sue sedi (Milano, Piacenza, Cremona, Brescia, Roma). Se il regolamento dell’ateneo non è cambiato significativamente, l’emergenza sanitaria ha però costretto le liste studentesche a reinventare le proprie strategie elettorali.

Per quanto riguarda il voto, da sempre la sfida più impegnativa si gioca per i seggi degli organi centrali dell’ateneo, in particolar modo per il consiglio di amministrazione dell’Ente per il diritto allo studio dell’Università Cattolica (EDUCatt), con ampie prerogative che le proposte dell’università, dalle borse di studio alla sostenibilità ambientale fino all’inclusione e alla parità di trattamento tra tutti gli studenti.

In secondo piano, ma non meno significativi, vi sono i consigli di facoltà, di corso di laurea e di scuola di specializzazione, corpi rappresentativi che accolgono al loro interno sia studenti che parte del corpo docente. Raccogliendo un numero di studenti maggiore rispetto agli organi superiori, essi permettono di presentare le eventuali problematiche dei corsi afferenti alla precisa facoltà, come prerogative relative all’offerta formativa e didattica delle facoltà.

Novità di queste elezioni sarà però la nuova modalità di voto. L’emergenza sanitaria ha obbligato a sviluppare dei metodi alternativi e per questa ragione si è scelto di sfruttare la possibilità di votare da remoto tramite la piattaforma informatica Eligo, sviluppata dalla compagnia italiana Id Technology specializzata nel settore informatico e in particolare nell’e-voting. In sintonia con il Politecnico di Milano, che utilizzerà il medesimo programma, la Cattolica permetterà tutti gli studenti immatricolati presso l’ateneo di esprimere la propria preferenza tramite un link.

Creatività e digitale per una campagna elettorale in emergenza sanitaria

Non per questo la campagna elettorale appena conclusa è apparsa depotenziata. Se i tradizionali spazi per i cartelloni all’interno dei chiostri del Bramante sono stati ancora una volta riempiti con i volti dei candidati e i nomi delle liste, forse con qualche settimana di ritardo rispetto al passato, e i banchetti sul piazzale di fronte all’università non sono mancati, una fetta molto importante della campagna elettorale è avvenuta sicuramente online, complici le chiusure di marzo e aprile 2021. Inoltre molti candidati hanno deciso per una campagna personale a distanza a causa dell’impossibilità di raggiungere Milano durante il periodo dell’emergenza sanitaria. L’impossibilità di raggiungere fisicamente una fetta importante della popolazione studentesca ha alimentato forme alternative di campagna elettorale, come video, interviste, collaborazioni sui social, post, dibattiti e “comizi” online, sviluppando un laboratorio curioso di politica.

La costante della bassa affluenza

Se dunque la campagna elettorale ha vissuto con certezza una metamorfosi, una questione invece rimarrà in sospeso fino al voto. Negli ultimi anni l’affluenza alle elezioni universitarie è stata sempre scarsa. Alla precedente tornata del 2019 solamente due studenti su dieci avevano deciso di recarsi a votare, determinando un’affluenza del 20% nella maggior parte delle facoltà con punte del 28% ma anche raggiungendo il 10% in altre. A questo proposito è interessante il confronto con l’Università Statale che nel novembre 2020 è stata il primo ateneo milanese a dover gestire una votazione online per il rinnovo della rappresentanza studentesca. Rispetto alla precedente tornata del 2018 l’affluenza complessiva è stata superiore di quasi dieci punti percentuali: il 13% del 2018 contro il 22% del 2020. La direzione dunque sembrerebbe quella di una maggiore affluenza, anche di fronte alla maggiore facilità delle procedure elettorali. Eppure, molte incognite resistono dal momento che la distanza complica il contatto diretto con i potenziali elettori, generando incertezza all’interno delle liste e tra i candidati.

Nell’anno del suo centenario l’Università Cattolica ha dovuto affrontare sfide inedite. E così anche gli altri atenei di Milano alle prese con la didattica a distanza, l’organizzazione di una vita universitaria limitata e con le elezioni per il rinnovo dei rappresentanti. Ancora una volta però le università italiane si sono dimostrate un interessante laboratorio per il futuro, spesso inascoltato e non sempre sostenuto a dovere dalle istituzioni.