E’ una idea un po’ folle, per questo ha il suo fascino: dare vita a vecchie linee ferroviarie secondarie – quelle abbandonate dalle grandi compagnie concentrate sulle tratte veloci – con collegamenti “lenti”, che ricostruiscano il tessuto intrecciato da piccoli centri, alternativi al trasporto su gomma sia per merci sia per persone. E con una cooperativa alla guida dell’impresa.
Accade nel cuore della Francia, nel dipartimento del Lot, dove grazie alla liberalizzazione del trasporto ferroviario, è nata a fine 2019 la prima cooperativa indipendente ferroviaria: “Railcoop”.
Su impulso di Dominique Guerrée, ingegnere ex tecnico del suono, la cooperativa ha oggi più di 6200 soci – tra privati cittadini, imprese e diverse amministrazioni locali – ed ha appena superato la soglia di 1,5 milioni di capitale, requisito necessario per attivare certificazioni, protocolli e autorizzazioni per il trasporto passeggeri.
Entro l’autunno 2021 il primo collegamento merci. Poi tre treni passeggeri
Mentre le grandi compagnie si affollano per puntare sul mercato dei collegamenti veloci sulle direttivi principali, Railcoop guarda alle linee secondarie e trasversali: ha in agenda per l’autunno del 2021 il suo primo collegamento merci – tra Decazeville (Aveyron) e Tolosa/Saint-Jory. Ed è al lavoro per attivare nel giugno 2022 il primo treno passeggeri tra Lione e Bordeaux: nove tappe lungo un percorso di oltre 7 ore, in alcuni tratti a binario unico e non elettrificati, ma con un biglietto dal costo equivalente ad un passaggio in car-pooling. E nel cassetto sono già custoditi gli altri progetti: una linea Tolosa-Rennes – via Montauban, Cahors, Brive, Limoges, Poitiers, Le Mans e Laval – per circa otto ore di percorso, ma da affrontare con attività ricreative, biblioteche, pasti locali poi serviti in carrozza. O anche un collegamento Lione-Thionville.
Una alternativa al trasporto su gomma, e al turismo veloce
L’idea imprenditoriale è dunque quella di offrire un’alternativa al trasporto merci su gomma per le tratte interne (la quota del traporto merci su rotaia in Francia è del 9% contro una media europea del 19%) e una diversa idea di viaggio per i passeggeri, “lenta” – appunto – con tutto quello che questa espressione possa suggerire. L’impegno è poi di puntare il prima possibile – in termini economici e organizzativi, grazie a finanziamenti e progetti di sostegno – sull’impiego di treni alimentati a biogas contro quelli diesel attualmente utilizzati. In questo scenario il profitto non è l’obiettivo prioritario nel tempo, ma l’impresa non si sostiene se non è redditizia: per raggiungere un equilibrio economico, a regime, il business plan parla 690 mila viaggiatori al giorno ma è stato preparato prima del covid ed è ora oggetto di revisione.
Ma l’idea va avanti, viaggia, lentamente, ma rispettando le tappe