Il lockdown fa emergere la sensibilità delle famiglie italiane verso i comportamenti responsabili verso ambiente e consumi: nel 2020 sono cresciuti del 2,4% i rifiuti d’imballaggio e vetri raccolti e ritirati dai Comuni e dai gestori della differenziata per il successivo riciclo. Le famigli einsomma riciclano di più e meglio. Il dato di previsione – elaborato dal CoReVe, il Consorzio nazionale per il recupero del vetro – è particolarmente interessante perché nel 2020 la filiera della raccolta del vetro ha dovuto “fare a meno” degli esercizi pubblici come hotel, ristoranti, catering, ovvero dell’intera settore horeca.
A causa della pandemia i bar e i ristoranti sono stati chiusi in media 160 giorni, mentre hotel e imprese di catering e banqueting hanno sostanzialmente azzerato la loro attività. Ciò significa che le modalità di consumo domestico sono cambiate: si è consumato di più in casa che non fuori, ovvio: più bibite, vino, birra, acqua; e anche più conserve, marmellate e sughi. Ma soprattutto si è poi gestito meglio la separazione dei rifiuti. “La lettura del dato è giusta: si ricicla di più, le famiglie riciclano di più – commenta il presidente di CoReVe, Gianni Scotti – Ed è davvero un dato importante, che ci ha sorpresi. Negli ultimi anni il tasso di crescita della raccolta è stato sempre intorno a 6 per cento, diversificato per le diverse aree geografiche, con punte anche del 10-12% per cento in alcune aree del Sud, come la Sicilia, grazie soprattutto alle campagne di sensibilizzazione fatte negli anni precedenti. Nel 2020, dopo il buon andamento nei dati sulla raccolta di gennaio e febbraio, che davano conto anche dei consumi durante le festività dei mesi precedenti, si è fermato tutto per la pandemia. E anche il rimbalzo segnato nei mesi estivi scontava la mancanza del forte spinta del turismo. Quindi il dato finale sull’anno può davvero essere molto incoraggiante”.
La crescente attenzione al corretto smaltimento e riciclo, e anche la prevalenza della raccolta porta a porta – ovvero condominiale – rispetto al conferimento alle campane in strada che ha senza dubbio spinto la crescita negli anni della raccolta del vetro, fa dunque ben sperare. E l’Italia potrebbe davvero raggiungere entro pochi anni una soglia di raccolta, per il riciclo, del 90%.
Resta tuttavia il problema di un peggioramento nella qualità di raccolta. “La consapevolezza che è importante fare la differenziata, che è importante avere comportamenti che aiutino l’economia circolare è senza dubbio diffusa – spiega Scotti – Quello che manca ancora è l’informazione puntuale del comportamento pratico, se si vuole ‘banale’, ma che poi ha ricadute importanti. Mi riferisco a quanti, per esempio, lasciano nel bidone condominiale, insieme alle bottiglie, anche il sacchetto di plastica con il quale le hanno portate. Pensano che sia giusto mettere insieme anche la ceramica delle tazzine o i bicchieri di cristallo. Su questo bisogna ora lavorare”. Per incrementare la qualità della raccolta a partire da fine aprile CoReVe lancerà una nuova campagna di sensibilizzazione nazionale, televisiva e sui social, rivolta ai cittadini. Si tratta di un impegno di lungo periodo, che vede coinvolto l’Anci e che punta anche, si spera, di consentire ai Comuni di beneficiare al meglio non solo dei nuovi corrispettivi garantiti da CoReVe a copertura dei costi di raccolta (61 euro a tonnellata nel 2021 che arriveranno a 73 euro/tonnellata nel 2024, con un incremento di circa il 40% rispetto al 2020), ma anche di un extra bonus di 3 euro a tonnellata per chi raccoglierà materiale non contaminato da sacchetti e borse di plastica, o di altro materiale.
Sempre sul tema della qualità della raccolta CoReVa è impegnata ora anche su un altro fronte: la raccolta per colore. Attualmente con il conferimento indifferenziato gli impianti riescono a separare e a riciclare solo il 15% cento di vetri bianchi. Per la fabbricazione di bottiglie bianche, quindi, la domanda di materie prime resta molto alta, e alto resta l’impatto complessivo di tale domanda in termini ambientali ed energetici. Su questo fronte CoReVa sta portando avanti una sperimentazione in una ventina di piccoli Comuni del Friuli con la predisposizione di raccoglitori per la raccolta separata di vetri scuri e bianchi.
Il 2020 dunque ha registrato nonostante la pandemia lo sviluppo della filiera del riciclo; sviluppo che ha vede come ricaduta positiva l’impiego di importanti investimenti per l’avvio di nuovi impianti di trattamento, e il potenziamento di alcuni esistenti.