La qualità dell’aria in Lombardia continua, lentamente, a migliorare. Questo emerge dai dati sulla qualità dell’aria della regione spiegati da Stefano Cecchin, presidente di Arpa Lombardia, nella conferenza stampa del 12 gennaio 2021. Il report fornito dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente conferma, infatti, un miglioramento su base pluriennale della situazione complessiva, pur sottolineando alcune criticità su indicatori particolari, come i livelli di PM10, che mantengono alta l’attenzione. Proprio i livelli criticamente alti di PM10 sono al centro anche del report Mal l’Aria di Città, pubblicato da #Legambiente lo scorso 29 gennaio: su 96 capoluoghi di provincia analizzati nel 2020 ben 35, tra cui Milano, sono andati oltre i limiti stabiliti dalla legge per la concentrazione giornaliera di polveri sottili.
Mostrando l’intenzione del Comune di Milano di mantenere un ruolo centrale nella lotta al cambiamento climatico, nella salvaguardia della qualità dell’aria e del contenimento del degrado ambientale, il 19 novembre 2020 il Consiglio Comunale ha approvato il Regolamento per la Qualità dell’Aria. Fra i cambiamenti principali è stato notato principalmente il divieto di fumo di sigaretta all’aperto tranne che in luoghi isolati, in vigore dal 19 gennaio 2021. Ma il regolamento si spinge oltre, obbligando i punti vendita di carburante di dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica, impedendo di installare nuovi impianti a gasolio e biomassa per il riscaldamento degli edifici, regolando l’utilizzo di legna per alimentare i forni delle pizzerie, i generatori di corrente con motore a combustione per le attività commerciali e imponendo nuove limitazioni per le attività di cantiere.
Il capoluogo lombardo si allinea così ai regolamenti sempre più diffusi nelle principali città europee, tutelando la salute dei cittadini e portando la città in prima linea nella lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico.